Per saturazione intendiamo il grado di purezza del colore, ovvero la senzazione percepita del grado di concentrazione della tinta rispetto al contenuto di bianco. Per intenderci, il blu e il celeste: partendo dalla stessa tinta, si ottiene l'uno o l'altro in base alla quantità di bianco che andremo a miscelare. Nel blu la componente cromatica predomina sul bianco, nel celeste avviene l'esatto contrario. Quindi avremo il blu più saturo (puro) del celeste.
La saturazione varia da 0% (tinte pastello) al 100%, cioè massima purezza.
Per luminosità o brillantezza si intende la diversa intensità di una luce. Nel caso specifico del colore, intendiamo la quantità di luce riflessa.
Infatti la luminosità corrisponde alla sensazione di un colore cha va dal cupo (come il viola) a brillante (giallo)
Il colore ha una componente psicologica. Il fotografo infatti deve essere in grado di presentare la realtà con una quanto più 'corretta' interpretazione. Questo perché l'occhio umano, così come il sensore di una macchina fotografica digitale e la pellicola si limitano a registrare un segnale di una certa lunghezza d'onda. Quest'ultimo viene poi interpretrato dal cervello.
Ma quante persone in realtà cercano di fare questo? Quanti fotografi cercano di riprodurre gli stessi colori della scena? Sinceramente credo pochi.. Cerchiamo spesso la pellicola più satura, quella con contrasti medi, con toni caldi.. etc.. Credo che cercare la "esatta" riproduzione della scena sia solo una chimera.
Ma è proprio il risultato di queste scelte talvolta a rendere speciali certe fotografie. Il b/n ad esempio... il risultato è spettacolare, certamente, ma normalmente vediamo in b/n o a colori? Ecco perchè la fotografia deve e ssere vista come arte, non solo come "tentativo di rappresentazione obiettiva della relatà".
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